Anteprima X-Factor 2018 : una giornata alle audizioni di Torino

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Amo la musica ma lo stesso amore non posso dire di averlo per la televisione. X-Factor, però, è uno dei pochi talent show che mi diverto a seguire e per cui, passare una giornata al PalaAlpitour di Torino, per le audizioni 2018, è stato sicuramente…istruttivo.

X-Factor è un programma complesso,  tutto è molto veloce, le emozioni sono portate al massimo, ma sarà davvero così?

Generalmente quello che si vede in TV è il risultato di un minuzioso taglia, copia, incolla che deve essere il risultato fisico di quello che si erano riproposti gli autori.

Arriviamo intorno alle 15.30, dopo una coda al sole,  entriamo al PalaAlpititour: ci fanno accomodare, l’arena è stata ridimensionata di almeno un quarto, per esigenze televisive, saremo mal contati 2000 persone. Il palco è davanti a noi, importante, di un nero lucido, sui lati e sul fondo gli schermi al led e il famoso logo del programma.  Al centro del parterre il tavolo dei giudici, quattro sedie, quattro microfoni, ancora vuoto. Ci accoglie e ci accompagna per tutta la giornata Luca Rossi: con la sua piacevole parlantina ci intrattiene, passa tra il pubblico, cerca di fare incontrare e fidanzare i single in sala. Un modo divertente per ingannare l’attesa e le, a volte, lunghissime pause.

Le registrazioni iniziano, è severamente vietato fare fotografie (sono una persona onesta…non ne ho scattata nemmeno una!) e ogni tanto qualcuno veniva pinzato col telefono a mezz’aria. Arrivano i giudici, Fedex, Manuel Agnelli, Mara Maionchi e Asia Argento e si accomodano fra gli applausi, al loro tavolo. L’atmosfera è frizzante, perché tocca il primo esordiente, e, sinceramente, non avrei voluto essere il al suo posto, perché rompere il ghiaccio non è mai semplice.

Sale sul palco una band: sono tranquilli, il che mi stupisce. Nessuno in TV, in quel programma pare mai tranquillo. Ma in realtà, senza musica, senza montaggio, senza storia personale, si ha l’idea semplicemente di assistere ad una vera e propria audizione. I ragazzi suonano il loro inedito e sono i primi concorrenti a passare! Da quel momento in poi scorrono sul palco i successivi concorrenti, ogni esibizione necessita di un tempo medio di 15 – 20 minuti, in alcuni casi anche mezz’ora.

La sensazione generale è di assistere a delle audizioni, i giudici sono molto posati ed onesti nelle le loro disquisizioni. Ponderano le parole, a volte si dilungano (credo che molti loro giudizi e consigli verranno poi tagliati).  Manuel Agnelli è preciso come al solito, nella sua immensa cultura musicale, Fedex onesto e realista, Mara Maionchi (le parolacce le dice, e sono uno spasso, ma non così tante come si vede in TV) è passionale, diretta, i suoi giudizi sono corposi e riesce a farti scivolare anche cose pesanti  come  – il tuo pezzo inedito non conta niente – con una leggerezza che non ci si può arrabbiare. Asia Argento, la new entry di quest’anno è stata diretta, quasi come Manuel, straordinariamente gentile, precisa, estremamente focalizzata su ogni pezzo che sentiva: fra tutti i giudici è quella che ha fatto più domande ai concorrenti.

Ci sono stati artisti eclettici, con strumenti musicali originali, ragazzi giovanissimi (17 anni), e meno giovani (54 anni),  diverse culture e nazionalità (coreani, cinesi, giapponesi, africani, alcuni di nuova generazione, nati in Italia) che  certamente daranno un tocco speciale all’edizione di quest’anno. Moltissimi artisti hanno proposto i loro inediti all’audizione, segnale di una certa apertura da parte del programma.

Ho notato che i quattro giudici ai tavolo si pongono sempre in maniera neutra nei confronti di chi devono giudicare, sono aperti all’ascolto. Tutto dipende dal modo in cui la persona si propone. Le emozioni, seduta fra il pubblico, arrivano amplificate, e si sente tutto; quando un concorrente è sincero, quando è timido, se è emozionato, gli si legge in viso il duro lavoro fatto fino a quel giorno, ma si sente benissimo anche quando una persona è lì solo per avere un passeggero istante di gloria.

Ecco, se c’è una cosa che i giudici proprio non reggono è l’autorefenzialità (io ho fatto questo e quello, e poi ancora questo e ancora quello) e l’atteggiamento borioso di chi pensa di essere già arrivato.  Stringono i denti anche quando il concorrente risponde ai loro commenti, interrompendoli. Bisognerebbe tacere, ad un audizione, qualsiasi sia il responso, a meno che non sia espressamente richiesto.

In questa giornata di audizione, ho notato che tutti e quattro i giudici non sono mai stati arroganti o scortesi con le persone sul palco, anche quando dovevano esprimere un giudizio negativo. Hanno sempre usato rispetto, approfondendo molto bene le motivazioni dei propri no, a volte distillando consigli di cui ogni esordiente dovrebbe fare tesoro. A volte, nella versione finale televisiva, forse a causa dei tagli, si può avere un’impressione diversa.

Unica perplessità: ad un certo punto, un cantautore, che aveva appena proposto una cover, a discapito di un suo pezzo, alla domanda dei giudici “perchè non hai cantato un tuo pezzo?” ha risposto “perchè mi hanno detto di fare questo!”.

E’ calato un attimo di gelido silenzio.  Non sapremo mai cosa avesse voluto dire, e magari chissà, la sua frase verrà anche tagliata, ma insomma, esiste, probabilmente, un lato oscuro in ogni cosa.

Tutto il resto mi è sembrato piuttosto reale: l’impegno dei giudici nel giudicare gli artisti, la spontaneità del pubblico negli applausi e nelle standing-ovation ( in alcuni casi, può considerarsi davvero in quinto giudice), la gente dietro le quinte che in TV non si vede ma che lavora e lavora sodo.

Il siparietto della giornata è stato il cambio di camicia, in plenaria, di Fedex. Le ragazze negli spalti sono andate in visibilio : ebbene sì, ragazze, con la prima calura estiva anche a Fedex sudano le ascelle.

Siamo usciti dal PalaAlpitour a mezzanotte passata: la notte a Torino era fresca, una leggera brezza soffiava tra il vociare delle persone.

Restermo in attesa di vedere la prima puntata di X-Factor in TV.

 

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