Danzando il Sogno, il libro in cui Michael Jackson dice al mondo: eccomi, questo sono io.

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A dodici anni dalla sua morte un’incursione nell’animo del Re de Pop.

Oggi è il 25 Giugno, una data impossibile da dimenticare, per me e milioni di persone in tutto il modo. E’ la giornata in cui la Musica è stata resa muta, in cui uno dei più grandi artisti di tutti i tempi se n’è andato.

Da allora, niente è stato più uguale, non solo per il mondo della Musica e della Danza. Ciò che è successo quella tragica notte, l’ho scritto QUI, in questo articolo, Michael Jackson, 25 Giugno 2009 – quella notte in cui tutto il mondo, non solo il mio, si fermò.

C’è stato il tempo di soffrire, di piangere, di gridare a una delle più grandi ingiustizie della Terra, di elaborare un lutto come se lui fosse stato uno di famiglia, c’è la stato il tempo di rieducare il cuore a riascoltare la sua musica senza che si spezzasse ogni volta. Per chi davvero ha conosciuto Michael Jackson, Michael Jackson non passerà mai, è un collegamento viscerale, neuronale, di spirito, abbiamo i cromosomi danzanti, noi che lo amiamo.

L’amore non si spiega, si vive, e tanto, certa gente non potrà mai capire, che cosa succede al tuo cuore quando si collega a quello di Michael Jackson, è un amore senza via d’uscita, non si torna indietro, è una scelta per la vita.

Esiste un libro che parla di questo Amore, di questo collegamento di coscienza, che è un’incursione nell’animo di Michael Jackson. Si chiama Danzando il Sogno.

Sono i primi anni 90, e Michael, sulla soglia dei trent’anni, sente la necessità di aprirsi un poco con il suo pubblico, di rompere l’immagine del divo irraggiungibile, di uscire dall’alone di mistero che si era cucito addosso negli anni 80, fra occhiali scuri e mascherina.

Ha iniziato a rilasciare qualche intervista, ha fondato la sua Heal tHe word Foundation, ma è l’incontro con Deepak Chopra a portare Michael ad aprisi, a volere condividere la sua interiorità, il suo modo di vedere la vita, la sua sensibilità, il rapporto con Madre terra. Temi che oggi sembrano sdoganati, ma negli anni novanta parlare di spiritualità era un’eccezione, ancor di più per una Pop Star del suo calibro.

Ma come sempre, Michael Jackson anticipa di tempi di almeno trent’anni, e non fa uscire una stupida biografia scritta da chissachì, lui fa uscire Danzando il Sogno, ovvero il suo Cuore Pulsante scritto su pagine, tradotto in parole e immagini, senza nessun tipo di filtro o paura.

Michael Jackson si apre al mondo e dice: Eccomi, questo sono io.

L’eccezionalità di questo volume è nella sua semplicità, nell’immediatezza con i quale arriva al lettore, la sua capacità di parlare a più livelli, di avere ancora oggi, come tutti i grandi saggi, ancora molto da dire.

E’ un volume che cresce con il lettore e può essere letto da un bambino di sei anni come da un adulto di quaranta o ottantanni. Le poesie e i racconti contenuti in Danzando il Sogno s’inchinano all’animo umano che sa ascoltare con il cuore, creano connessone con esso, purificano, scaldano, entrano in profondità.

Michael Jackson attraverso i suoi racconti, scrive di verità universali veicolandole con parole semplici ricche di una sensibilità fuori da comune, e il risultato è una lettura che lascia senza fiato, estremamente attuale eppure senza tempo.

Racconta del suo rapporto con Madre Terra, a cui dedica diverse poesie e racconti (Pianeta Terra, E gli elefanti continuano a Marciare, Abbastanza per oggi, Madre Terra, Guardami di nuovo, cucciolo di Foca, etc), scrive delle profondità dell’animo umano, in un personalissimo e intimo dialogo con la sua anima (Spiccare il volo senza di me, Il pesciolino che aveva sete, Dio, L’ombra inafferabile, Estasi, Salto Quantico, IO tu Noi, il Paradiso è qui, etc)

Dettaglia del suo rapporto con i bambini e più nel particolare, di cosa significhi per lui affrontare la vita con il cuore di un bambino, ricollegandosi al tema del bambino interiore ( Bambino Magico, Quando i bimbi sorridono, Ma il cuore diceva no, Bambini del MOndo, Il ragazzo e il cuscino, Bambini, Figlio dell’Innocenza, un Bambino è una canzone, etc).

Esamina il suo rapporto con la Musica e la Danza ( Danzando il Sogno e Come Creo Musica) e più approfonditamente della Musica come ritmo di fondo dell’Universo, come mezzo attraverso il quale annullare il corpo fisico ed entrare in profonda meditazione, ricollegandosi con il tutto ( La danza della vita, Un Bambino è una canzone).

Racconta del suo rapporto con emozioni quali la Fiducia, il Coraggio, l’Innocenza, con l’Amore, universale e romantico (Amore, L’ultima Lacrima; Madre) e infine tratta di temi a lui carissimi, come il rapporto con il giovane Ryan White, morto di AIDS, a cui dedica l’omonima poesia (Ryan White) e anche la canzone Gone to soon, (contenuta nell’album Dangerous) e la caduta del muro di Berlino (Berlin, 1989).

Infine, Danzando il Sogno è anche un libro fotografico di rara bellezza, che contiene immagine preziose, prese sia dagli album di famiglia che dal set.

Danzando il Sogno è stato definito, nella prefazione all’edizione italiana (Quantic Publishing, 2010), Un Dialogo fra Anime, una danza infunita nell’Oceano della VIta, un muoversi costante di onde che si fondono, si scambiano, si dissolvono per poi rinascere in un tumulto meraviglioso, un dialogo infinito tra l’Universo e tutti coloro che hanno compreso che siamo parte del Tutto”.

Per me, è stato un onore lavorare all’edizione italiana del volume, occupandomi di rendere più gradevole alla lettura le traduzioni delle poesie, eseguite da Gessica Puglielli, mi sono inserita nel difficile compito di mantenere più inalterato possibile il messaggio di Michael nel delicato passaggio di traduzione dalla lingua inglese e l’italiano.

Portare Danzando il Sogno in Italia con la nostra piccola casa editrice, Quantic Publishing, è stata la realizzazione di un Sogno, avere tra le mani i testi di Michael e lavoraci sopra è stata un’esperienza irripetibile, sfiorare l’ordito delle sue parole, accarezazre la sua anima.

Danzando il Sogno è un libro che ogni persona dovrebbe leggere, indipendentemente che apprezzi la muisca del Re del Pop, perchè è un testo dedicato al Cuore dell’Uomo.

Un volume da tenere sul comodino e riaprire di tanto in tanto, quando si è in cerca di risposte, quando si vorrebbe una pacca sulla spalla, quando si è sfiduciati nei confronti della vita.

Danzando il Sogno è un amico che ti parla. CI si sente arricchiti e pieni d’amore, dopo averlo letto.

“Allora dove vanno a finire le stelle quando smettono di brillare?”, mi chiedo. “Forse muoiono”. “Oh, no”, mi sussurra una voce nella mente. “Una stella non muore mai. Si trasforma in un sorriso e si fonde con la musica del cosmo, la danza della vita.” (Dal brano “La Danza della Vita”)

Berlino, 1989

“Loro odiavano il Muro, ma cosa potevano fare? Era troppo difficile da abbattere. Temevano il Muro, ma non avevano forse ragione? Molti di quelli che avevano tentato di oltrepassarlo erano stati uccisi.
Diffidavano del Muro, ma chi non lo avrebbe fatto? I loro nemici si rifiutavano di buttar giù anche solo un mattone, non importava quanto si protraessero i negoziati di pace.
Il Muro ghignava. “Vi sto insegnando una lezione”, si vantava. “Se volete costruire qualcosa di eterno, le pietre non servono a molto. Servono cose come l’odio, la paura e la diffidenza che sono molto più forti”.
Sapevano che il Muro aveva ragione, e stavano per mollare. Solo una cosa riuscì a fermarli. Ricordarono chi c’era dall’altra parte. Nonne, cugini, sorelle, mogli. Volti cari che bramavano di rivedere.
“Cosa succede?”, chiese il muro, tremante. Senza sapere come, ora riuscivano a guardare attraverso il Muro, nel tentativo di trovare i loro cari. In silenzio, da una persona all’altra, l’amore continuava a fare il suo lavoro invisibile.
“Smettetela!”, urlava il Muro, “sto cadendo!”. Ma era troppo tardi. Un milione di cuori si erano ritrovati. Il Muro era caduto prima che fosse abbattuto.”

Michael Jackson

(Se qualcuno di voi volesse acquistare Danzando il Sogno, che è ormai un fuori catalogo, contattatemi in privato, alla email: alessandra.gianoglio@gmail.com)

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