Tempo di lettura: 4 minutiRio, recensione di un album- una canzone, che in una sola parola ha caratterizzato gli anni 80 dei Duran Duran
Rio: in 5 minuti e 36 secondi tutti gli anni 80 dei Duran Duran
Rio, The Bird Of Paradise
Rio, come dire tutto, attraverso, non solo una canzone, ma una singola parola. Rio, come estate, mare, colore, spiagge, come natura selvaggia.
Rio non sembra però il nome più adatto per il nuovo album di una “fredda” rock band inglese che sembra promettere davvero bene: i Duran Duran.
E invece loro sono stati capaci di creare un perfetto mix di musica, immagine e sensazioni dando origine un album (e relativo video) che ancora oggi è considerato uno dei migliori della loro intera carriera.
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John Taylor, il bassista, lo descrive come un “capolavoro”, “The Bird Of Paradise”, come intitola il capitolo ad esso dedicato nel suo libro “Nel ritmo del piacere, Amore, Morte & Duran Duran”.
E forse lo è davvero.
L’Album Rio: un successo inaspettato
L’album Rio, il secondo dei Fab Five, come li chiama la rivista Rolling Stones, esce il 10 Maggio 1982 scalando velocemente le classifiche inglesi e di tutto il mondo (arriva 1 in Australia).
La canzone “Rio” è il quinto singolo estratto dell’omonimo album ed esce il 1 Novembre 1982.
Nel 1983, l’anno prima, nasce MTV in America che è alla ricerca di videoclip sexy e pronti per un pubblico giovane, la musica rock che girava allora in radio infatti non produceva video musicali.
Che problema c’è, ci sono i Duran e nella terra di Durania ogni cosa è possibile. In quel periodo i Duran erano in Tour in Brasile, alla conquista dell’America, in cerca di una leggerezza e diuna esoticità (la stessa che caratterizzerà una buona parte degli anni 80) che riescono a racchiudere in una parola sola: Rio.
Si prendono una vacanza ad Antigua ed è proprio li che girano il video. A Simon LeBon viene il colpo di genio di trasformare Rio in una ragazza (che ci sorride dalla famosissima copertina dell’album), si, non la città, non il fiume, ma una ragazza che balla sulla sabbia.
Ed è fatta.
“Her name is Rio and she Dancing on the Sand
Just like that river twisting through a dusty land
And when she shines she really shows you all she can
Oh Rio, Rio dance across the Rio Grande”
Come dimenticarlo!
Il video è diretto da Russel Mulcahy, regista di innumerevoli e importanti video musicali fino ai giorni nostri, fra cui molti di Elton John.
I Duran Duran sono vestiti dallo stilista Antony Price (che veste anche David Bowie): vengono messi su uno yacht in giacca e cravatta ed è proprio quella la prima l’immagine che tutti ricordiamo se si pensa a Rio. I Duran Duran in piedi, in patinati vestiti dalle tinte pastello, con i capelli al vento su una barca che solca l’oceano. Cool. Sexy. Esotico.
Ci sono tutti gli ingredienti del successo: il denaro, le ragazze (in evidenza la top model Reema Ruspoli), il divertimento, e fatemelo dire questo video è la versione romantica e chic degli innumerevoli e tutti identici video che molti rapper e non solo ci hanno propinano nei decenni successivi con ragazze seminude e uomini arrapati.
Oh, quanto manca quel romanticismo delicato e chic dei Duran Duran!
Sono stati fra i primi a credere nell’industria dei video musicali e lei li ha certamente premiati: quello di Rio è ancora oggi considerato fra i dieci migliori videoclip di tutti i tempi.
E poi i colori: gli azzurri, i fucsia, i rossi; le ragazze in costume o vestite solo di uno straordinario bodypaiting che si scioglie fra l’acqua cristallina dell’oceano, la regia ironica, leggera ed estiva, la telecamera presa in prestito da un turista per immortalare il lungo assolo di sax mimato da un Rodhes in equilibrio su una piattaforma in mezzo all’oceano (nell’album il sax è suonato dall’inglese Andy Hamilton).
E poco importa sapere che per Nick è stata una sofferenza girare questo video, visto che ha sempre sofferto di mal di mare. “I hate boats unless they’re tied up and you’re having cocktails on them“. Odio le barche a meno che non siano ormeggiate e non ci stai bevendo un cocktail seduto sopra”
Vedere il video di Rio è come entrare in un sogno, brillante, luminoso, edonistico ma anche un po’ nostalgico e decadente, roba da veri “reali”. Questo video in particolare, ma anche altri altrettanto famosi come quello girato in Sri Lanka di “Hungry like the Wolf”, o il nostalgico “Save a Prayer”, catapultano i Duran nella grande macchina dello show business catalogandoli come una delle più importanti rock band del periodo. Ogni particolare, ogni gesto, ogni colore, ogni suono rimanda a quello che sarebbero stati i grandi e mitici anni 80.
Chissà se loro lo sapevano...se immaginavano che nel 1982 su quella spiaggia, in quello studio di registrazione stavano creando alcuni degli standard, dei ritmi, dei suoni e dei colori che avrebbero caratterizzato e dominato la musica di quegli anni.
Forse si, forse no, ma il dato di fatto è che i Duran hanno contribuito davvero a costruire gli anni 80.
E Rio ne è il magnifico risultato.
© 2017, Alessandra Gianoglio. All rights reserved.
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