Finalmente qualcuno l’ha detto. Scrivere una schifosa, anzi schifosissima, prima stesura.
Il libro in questione è “Scrivere – Lezioni di scrittura creativa” di Anne Lamott” (DeAgostini). Un testo diverso, perché parla sì agli scrittori, aspiranti e non, ma la differenza è che lo fa nel modo malato in cui gli scrittori pensano.
Scrivere – Lezioni di scrittura creativa” di Anne Lamott
E’ un volume che dà il benvenuto in un magico mondo fatto di deliri, malessere, auto-sabotaggi, caffè quadrupli, pippe mentali, la cui unica via d’uscita è la scrittura.
Anne Lamott, americana, autrice di non-fiction e insegnante di scrittura creativa ci rassicura: cari scrittori, è normale sentirsi così. Stare male. A volte, anche malissimo.
“Pochissimi scrittori sanno davvero quello che fanno. Se non dopo averlo fatto. Non si sentono freschi come una rosa e sono tutti elettrizzati. Uno scrittore che conosco mi ha detto che tutte le mattine si mette al lavoro dicendosi amabilmente: non è che tu non abbia scelta; ce l’hai, eccome: o scrivi, oppure ti ammazzi. Tutti noi scrittori, persino quelli dalla prosa più che mai scorrevole e spontanea, abbiamo spesso la sensazione di cavarci i denti. Scrivere non è un’esperienza estatica. […] Tutti pensano che gli scrittori di successo si siedano alla mattina alla scrivania sentendosi da Dio, a proprio agio nei loro panni, perfettamente consapevoli del loro talento, e di quanto sia geniale la storia che vogliono raccontare. In realtà sono tutte fantasie da principianti. Conosco scrittori veramente bravi: tra loro non ce n’è uno che non consideri il proprio lavoro roba di ordinaria amministrazione o si senta oltremodo entusiasta o sicuro di sè.”
Che liberazione! Tutto quel disagio, inadeguatezza, malessere, è cosa buona e normale. Come stare 45 minuti a fissare lo schermo bianco, e dopo iniziare a scandagliare il ripiano della scrivania, le penne, i fogli accartocciati, l’agenda, che cos’altro devo fare oggi?
E’ il primo libro di scrittura creativa che mi parla così. Con ironia pungente e amore per la vita, ad ogni modo, una scrittrice che intuisce e spiega il linguaggio degli scrittori e che qua e la fra le pagine deposita indispensabili consigli pratici.
Una specie di testo motivazionale della scrittura creativa.
Una schifosa prima stesura
La Lamott insiste: dobbiamo scrivere una schifosa, anzi schifosissima prima stesura. Cominciare a scrivere qualcosa, fare muovere le dita sui tasti del computer. E non preoccuparsi, perché quella prima stesura nessuno la leggerà mai, oltre noi.
“Una schifosa prima stesura. Tutti i bravi scrittori lo fanno. E’ così che alla fine ottengono una buona seconda stesura e una magnifica terza stesura”
“La prima stesura è un po’ come dare sfogo a quei disegni che facevamo da bambini, in cui davamo libero sfogo alla fantasia. Lasciate che la parte più intima di voi trasmetta alla pagina ogni sorta di voce o visione. Voi non dovete fare altro che scrivere tutto, perché chi dice che in quelle sei pagine deliranti non si trovi l’idea geniale a cui non sareste mai arrivati con mezzi più adulti e razionali? All’ultima riga dell’ultimo capoverso di pagina sei potreste scoprire qualcosa che vi piace proprio, uno spunto talmente bello o spontaneo che ora sapete più o meno di che cosa volete parlare, o in quale direzione vorreste andare, solo che non c’era modo di arrivarci senza passare da quelle cinque pagine e mezza”
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