(+ alcune curiosità e qualche prezioso tip di scrittura creativa)
Il Salone del Libro di Torino è un posto magico, un meltin pot di incontri, personaggi, eventi, libri, musica. Varcando la porta di ingresso si è catapultati nel mondo poliedrico e sorprendente dei libri, e ancora una volta si capisce che i libri non sono solo oggetti, ma dietro ogni volume c’è un mondo che si muove, un mondo che lavora, ma che soprattutto continua a sognare, nonostante tutto.
Mi piace pensarla così, che ogni libro prodotto, ogni singolo volume fra i milioni di libri esposti al Salone da piccole, grandissime e minuscole e medie case editrici, sia il frutto di un’idea che si accende e di mani che lavorano, ma prima ancora, la sua realizzazione sia iniziata in un posto segreto del cuore cuore. Il posto dove nascono i sogni.
Ogni anno ho il mio incontro speciale, l’anno scorso Alberto Angela, ancora prima Paolo Giordano, quest’anno è stata la volta di uno scrittore magnifico che ho scoperto con imperdonabile ritardo. Niccolò Ammaniti.
A volte mi perdo per strada i grandi scrittori, non saprei dirvi il motivo, ma nel caso di Ammaniti, era rimasto lì, nel cesto dei “prima o poi lo leggerò”.
Che poi non l’ho nemmeno letto, ma ascoltato. Sì, con Audible, gli audiolibri, in auto, guidando verso il mare ho ascoltato il suo ultimo uscito, La Vita Intima (Einaudi Editore). Me ne sono talmente innamorata che nei due giorni successivi ho ascoltato anche Anna (Einaudi Editore), prima di alzarmi, prima di andare a dormire, a colazione, mentre cucinavo, in ogni ritaglio di tempo.
“La Vita Intima mi ha stregato, Anna mi ha scioccato!
Questa le parole che ho detto a Niccolò quando l’ho incontrato al Salone. Lui ha sorriso.
Ma spettate che vi racconto.
Tutto parte da una lunga fila per entrare nella Sala 500 del Salone del Libro e prima ancora da una sera tarda in cui faccio appena in tempo a scansionare il Programma del Salone sul web. Quando leggo che Ammaniti terrà una conferenza, dico che non me lo posso proprio perdere.
Così, eccomi seduta in sala, in attesa, con altre 500 persone. So talmente poco di lui che sono così curiosa di apprendere tutto.
Sì, perché Niccolo Ammaniti è uno di quegli autori FONDAMENTALI, che dovrebbero essere studiati nelle scuole di scrittura, che i suoi testi bisogna sottolinearli e rileggerli e rileggerli ancora. Gli dico anche questo, guardandolo negli occhi, e lui mi risponde, sorridendo “Grazie, sei dolcissima!”
“Possiamo fare uno scatto?
“Certo, come no!”
Già. perché La Vita Intima è un viaggio nella vita interiore di Maria Cristina Palma, la protagonista, che è un’eroina suo malgrado, come sottolinea Niccolò durante la conferenza.
“Tutti i miei personaggi sono eroi loro malgrado. I miei personaggi subiscono la trama, la trama diventa un guaio per i personaggi. Metto qua e la improvvisi guai per i miei protagonisti. Loro sono costretti ad inciampassi in qualcosa, e da lì comincia la storia.”
Per la Vita Intima, Ammaniti ha inquadrato per la prima volta una persona, anziché una storia. Generalmente lui parte da trame forti, come in Anna, e poi i personaggi vengono modellati per stare nella trama. Con La vita Intima è successo il contrario, l’autore è entrato nella testa, nel cuore, nella pelle della protagonista regalandoci un ritratto intimo e indimenticabile.
“L’idea è nata dai social, da Instagram, le persone continuamente si fotografiamo e noi li seguiamo. Ho pensato a una persona che è conosciuta solo come immagine. Sono partito da un personaggio sciocco apparentemente frivolo e poi entrare dentro nelle pieghe del suo intimo. Muovendomi sulla psicologia, sono entrato nella mente di questa donna, per cercare i pensieri più intimi e pericolosi di lei, quelli che mai direbbe agli altri. Il libro è nato dalla necessità di raccontare una mente.”
“Così ho dato un segreto a questa donna, un segreto che non può raccontare a nessuno. Un segreto che la terrorizza. La trama è basata sulla necessità di difendere un segreto che viene dal passato. Che la protagonista ha completamente rimosso. “
Si avvicendano varie tematiche, nella Vita Intima. La memoria, la verità, la politica.
“La protagonista ha dimenticato questo evento scioccante. Perché la memoria di ognuno di noi resiste finché riteniamo che qualcosa sia significativo per noi. A volte però è arrivano nella vita esperienze drammatiche che creano solchi, cicatrici che cui fanno rimuovere alcune cose del passato. Maria Cristina ha perso l’adorato fratello, ha perso il suo primo marito in circostanze drammatiche. Non ricorda più ciò che ha fatto e in che termini in cui lo ha fatto, ed ora questo segreto ritorna e rischia di mettere a repentaglio tutta la sua vita.”
Sì, perché Maria Cristina Palma, è politicamente esposta e non può permettersi di sbagliare niente nella sua vita. Lei è la moglie di un politico importantissimo e qui Ammaniti pigia l’acceleratore sul tema della verità.
“Affronto il tema della politica e verità. Lei vive e dorme con un politico ed è una continua verità e smentita ed è tutto il contratto di tutto. La verità non emerge mai. Deve essere difficile essere moglie di un politico e vivere in un mondo dove la mancanza di verità può arrivare a rovinare rapporti e famiglie. Maria Cristina dovrà arrivare alla verità della propria vita accettandone tutte le conseguenze. ”
“Amo molto le persone che dicono la verità. Gli altri mi irritano!”, sorride.
La Vita Intima è anche la fiera dei personaggi minori che aiutano la trama a essere profonda e verosimile. Ammaniti assegna parti brevi ma importantissime ai personaggi minori, come ad esempio il primo marito della protagonista, di cui è spassosissimo e drammatico leggere, e così è il mood di tutto il volume, in equilibrio fra ironia e dramma, come solo la penna di Ammaniti riesce a fare.
E poi i nomi. Importanti, altisonanti, caratterizzanti. Diana Brinzaglia. Igor Rossi Brogi. Teresa Sangermano. Lui dice che quando vede una parola che gli piace se la appunta. E poi la associa al personaggio.
“Dare nomi adatti ai personaggi, aiuta moltissimo ad immaginarli e aiuta la loro caratterizzazione”.
Cosa bisogna fare per iniziare una storia?
“Immaginate una caldaia. Con la sua fiammella pilota. Quando i personaggi inciampano in un guaio la fiammella pilota esplode e prende fuoco, la caldaia si accende e parte la storia. Deve esserci la fiammella pilota, però, per poter scrivere. La scrittura è un fatto anche molto solitario.”
Leggere Niccolò Ammaniti è un viaggio senza eguali. Si entra in una realtà alternativa perfettamente reale, si incontrano personaggi insoliti ma veri, si vive in ambientazioni minuziosamente descritte che sembra che durante la lettura, si creino, frase dopo frase, intorno a noi. Il linguaggio è poetico ma talmente scorrevole che le sue storie si potrebbero leggere tutto di un fiato, senza mai fermarsi, dritti verso il finale.
E Ammaniti ci regala per la Vita Intima anche un finale a sorpresa, lui che ha la tendenza a maltrattare molto i personaggi e a finali drammatici o aperti, conferma che ha voluto regalare una vera gioia alla sua protagonista (e certamente anche a noi lettori).
“Come descriverei il mio finale? Passato il terrore, passata la paura, siamo in happy ending”, sorride.
Ascoltare Niccolò Ammaniti dal vivo è stata un’esperienza unica, formativa per i consigli di scrittura, divertente per la persona ironica che è, ed ispirante sotto tutti i punti di vista.
Il Salone del Libro mi ha arricchito moltissimo anche quest’anno!
Alla prossima emozione!
© 2023, Alessandra Gianoglio. All rights reserved.
Leave a Comment