Paolo Nutini: Solo bravura o patto con il diavolo?

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Oggi ti vorrei raccontare di un cantante che mi lascia a bocca aperta. Italo scozzese, Paolo Nutini è uno di quegli artisti che ti fanno chiedere: ma come diavolo è possibile?

Beh, si sa che la musica rock è costellata di leggende e sodalizi con il demonio per rendere la musica immortale, da Paganini a Tommy Johnson per arrivare a Robert Johnson, solo per citarne alcuni.

Ecco, secondo me, anche il buon Paolo una capatina da Lucifero secondo me l’ha fatta.

Lo ricordi forse per le stra-famose hit pop Last Request e Rewind che hanno spopolato in radio nel 2006? Beh, anche io lo ricordavo per quelle canzoni: un bel ragazzo, una vocalità ottima, un nuovo fenomeno rock-pop da dimenticare quasi subito.

Poi, una sera, per caso, come per caso si fanno le scoperte più straordinarie, mi perdo a guardare le sue performance live e in acustico su YOUTUBE. E mi dico: ma che diavolo??

Davanti a me c’è un artista completamente diverso, maturo, maledetto e benedetto dal Blues.

Quel tipo di artisti che non rincorrono la musica, ma cantano il dolore e la musica si avvicina loro per dare il giusto supporto.

E infatti dopo i sensati, seppur molto radiofonici, album Theese Strets (2006) e il migliore Sunny Side Up (2009), ecco che arriva la svolta, e Paolo non ha solo svoltato pagina, ha proprio cambiato libro, è avvenuta la vera benedizione del blues. 

Esce nel 2014 Caustic Love, un album difficile, tutto tranne che immediato, e lo si capisce già dalla copertina, nera, nerissima e in primo piano un Paolo Nutini urlante. Qui, le tracce vanno ascoltate e riascoltate, e la voce di Paolo si annoda su se stessa, sofferente e magniloquente allo stesso modo, dove rallenta e poi prende il via al galoppo, e tu rimani lì come un ebete a dire: ma veramente? La parte centrale è il cuore dell’album, sia a livello musicale che di scrittura dei testi. 

Di questo album, che devo ancora terminare di capire, vi propongo sicuramente la più orecchiabile “Iron Sky”, magistrale l’inserimento del parlato tratto da “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin.

E poi, Diana, una fra le mie preferite. La voce ruvida di Paolo su un’asciutta linea di basso raccontano tutto dell’amore, della passione, della sofferenza. Imperdibile.

Paolo Nutini è in tour e sarà a Milano il 24 Giugno, per un irrinunciabile live, dove proporrà anche le nuove canzoni del suo ultimo album “Last Night in the Bittersweet”(2022).

Allora: secondo te, me lo sono perso?

No. I biglietti del Pit sono già nelle mie tasche, non potevo perdermi quest’emozione. E non vedo l’ora di raccontartela.

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