Dopo che vedi sedici volte i Muse suonare live, quaranta gradi all’ombra e un’età che non hai più voglia di condividere con il prossimo, non ti metti a fare la fila dalla sera prima e nemmeno pretendi di arrivare in transenna. Ma, alla fine, ti ritrovi comunque sotto il palco (!) e qualche sporca bella foto riesci a farla.
Questo è un momento magico, dopo due anni di clausura, i Muse ai quali hai detto ciao a settembre 2019, ritornare volontariamente in mezzo al sudore e agli aliti di persone sconosciute, davanti un palco dalle dimensioni del tutto irrispettose, con grappoli di casse appesi al cielo, in attesa di tre ragazzi inglesi, capaci di fare rumore come una band di venti persone.
La prima domanda che potresti farti è: ma perché continui ad andare a vedere i Muse?
La risposta è: i Muse vanno visti LIVE. Sono una band che è nata live e che si esprime principalmente attraverso il palco. Le canzoni dei Muse sentite live superano anche la qualità studio e passano al livello successivo. Gli spettacoli sono curati nel dettaglio, con un impatto visivo che difficilmente dimenticherai (cerca qualche video del “Drones Tour”).
Curiosità 1:
Matt Bellamy è famoso per fare fischiare le chitarre sul palco in un modo tutto suo. E forse non sai che detiene un primato, finito anche nel Guiness Word Record. Ha sfasciato ben 140 chitarre durante il tour del 2004.
Ora, a quarantaquattro anni e due figli, Matt non rompe più le chitarre sul palco (qualcuna la lancia) ma quel nervosismo, quella smania di suonare e, come si dice in gergo, di “spaccare”, gli scorre nel sangue.
Curiosità 2:
I Muse sono nati live, creandosi il loro spazio e il loro zoccolo di fan giorno dopo giorno. Se vai sul loro sito, muse.mu, nella sezione Tour/ Past dates, vedrai che la prima data (resa pubblica) risale al lontano 1992, in un piccolo community center della loro città natale Teignmouth. (The Meadow Centre).
Se tieni conto che il primo album, Showbiz, è uscito nel 1999…direi che di strada ne hanno fatta. Eppure, non si stancano mai di suonare live e per il pubblico rimane un’esperienza straordinaria vederli e ascoltarli.
Quella del Firenze Rock è stata una grandissima festa, con una set list varia che ha ripercorso onestamente alcune delle tappe fondamentali della loro carriera.
Considerazione 1: Quando?
E’ sempre un buon momento per vedere i Muse Live, ma tieni conto che ogni nuovo tour è dedicato all’ultimo album uscito. Se acquisterai il loro nuovo album, Will of the People, che uscirà il 26 agosto, ti consiglio di attendere il tour di quest’autunno (e tutto il 2023).
Se invece preferisci godere di una carrellata dei loro successi, ti consiglio di prenotare una data estiva o comunque andarli a vedere in un Festival. In genere, la scaletta è più varia e meno incentrata sull’ultimo album.
Considerazione 2: Stadio o Palazzetto chiuso?
E’ un’attitudine personale. Ma se posso darti un consiglio, i miei concerti migliori sono stati in venue piccole e chiuse. Tutto secondo me è migliore: dall’acustica fino all’esperienza generale dello spettacolo.
Il mio miglior concerto in assoluto è stato ad Usana, a Salt Lake City (USA). Ero nel PIT, ma la venue, sebbene all’aperto, era piccolissima. Il pubblico tranquillo, alcuni in infradito !
Il palco basso, la passerella arrivava ad altezza mento. Sarebbe bastato allungare la mano per toccarli. Si vedevano le rughe del viso, il sudore delle braccia, i movimenti precisi delle dita sulle corde della chitarra. Penso che non mi ricapiterà mai più!
Se invece sei un animale estivo, ti piace il bagno di folla e gli spazi immensi, allora, assolutamente, prenota uno Stadio. A questo punto ti consiglio un tour legato all’album e non un Festival. Perchè troverai un palco dedicato, che sarà immenso, tamarro, le chitarre scenderanno dal cielo, e sarà un vero spettacolo per gli occhi ( e le orecchie).
Curiosità 3:
I Muse sono molto legati ai loro fan. Mandano sempre qualche regalino via email, iscriviti alla loro newletter sul sito. Pensano sempre a loro anche per i concerti con presale dedicate e non solo.
Per quest’anno hanno pensato a 7 date (tre negli USA e quattro in Europa, fra cui una in Italia) in venue piccolissime (teatri, piccole arene), pensate per accontentare i fan. Vedere i Muse, una band che sembra anche troppo grande per San Siro, in una location minuscola è un sogno che si avvera.
(olte al fatto che continuo a chiedermi: ma come farà l’Alcatraz a rimanere in piedi sotto le bombe sonore dei quei tre?)
Io ho già il mio biglietto per l’Alcatraz di Milano e ho intenzione di scoprilrlo (capienza, 3500 posti circa) il 26 Ottobre. E tu? Le prevendite sono aperte.
Considerazione 3: Ma perchè?
Perchè esistono delle canzoni fondamentali dei Muse che sentite live entrano nel DNA, e danno una sorta di dipendenza. Per questo una volta ascoltati una volta dal vivo, non ne potrai fare a meno. Sempre alla ricerca del pezzo particolare, storico, eseguito magistralmente dal vivo. Con la speranza che Matt Bellamy porti un pianoforte sul palco e lo suoni improvvisando come sa fare lui.
Per Firenze Rocks la chicca è stata “Citized Erased”, una canzone FONDAMENTALE, tratta dal secondo album, che è stata sei minuti di puro godimento. In altre date è stata eseguita Stockholm Syndrome, con lo stesso risultato, in altre ancora Bliss, o Futurism.
Canzoni bomba, che almeno una volta nella vita vanno ascoltate. Con l’augurio che in queste sette date “intime” i Muse si spingano oltre e tirino fuori dal cappello una Showbiz, o una Cave, vecchissimi, irresistibili pezzi dal primo album. Ti farò sapere come va!
Hai già visto i Muse dal vivo? Dimmi la tua, sono curiosa! Scrivimi i tuoi commenti qua sotto ! O scrivimi nella sezione contatti. Ti aspetto! Rimaniamo in contatto 🙂
Leggi la recensione completa (e seria) dei Muse a Firenze Rocks QUI Grazie ad Extra! Music magazine
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