Il Viaggio di Damien, l’uomo dalle spalle scorbutiche

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Caro Diario, 

mi sto guardando indietro, ho sfogliato tutte le pagine a ritroso del romanzo che ho scritto. Che viaggio!

Arrivata quasi alla fine, non mi sembra vero che i personaggi abbiano lottato così tanto, gridato, resistito e che siano arrivati in un punto molto diverso da quello in cui erano all’inizio.  Clemi e gli altri hanno preso vita e come la vita di qualsiasi essere umano sono stati feriti e modellati dalla Vita stessa.

Se ti guardi indietro, eri la stessa persona di cinque o dieci anni fa? Quando, cinque o dieci anni fa ti approcciavi alla vita sapevi che ti sarebbero successe tali meraviglie o disgrazie? Amicizie perse, storie d’amore finite, lotte e cambiamenti interiori e chi più ne ha più ne metta.  Quando pensi di conoscerla, la vita riesce sempre a sorprenderti.

Oggi voglio parlarti di un personaggio maschile del mio romanzo, che amo e che odio allo stesso tempo. Si chiama Damien. Sapevo fin dall’inizio che avrebbe occupato una parte importante nella stesura del romanzo. Non è il protagonista principale, ma devo dire che da alla protagonista un bel po’ di filo da torcere.

Fin da subito sapevo che sarebbe stato alto un metro e ottantotto, che avrebbe avuto capelli neri e occhi scuri. Di solito mi arrivano nella mente o in sogno le immagini. Piccole bozze visive di come sarà un personaggio, una scena, un istante nella vita dei protagonisti.

Nel caso di Damien è stato così. Avevo in mente questo uomo dalle spalle “scorbutiche”, dal sorriso usato con “parsimonia” e dagli occhi che, come un complicato gioco di specchi, cambiano l’ordine dei riflessi e se vuoi capire cosa c’è dentro, devi sempre ricominciare.

Ma non basta pensare a due o tre caratteristiche per dar vita a un personaggio di un romanzo. Deve essere vero, una persona reale. 

Ho pensato a Damien giorno e notte, ho scritto tanto di lui. L’ho immaginato. Cosa gli piace? Cosa mangia a colazione? Chi è la sua famiglia? Gli piace il mare o la montagna? I suoi genitori sono vivi o morti? Che rapporto ha con sua madre? Che scuola ha fatto? Come è arredata la sua casa? Mangia carne o è vegetariano? Preferisce andare al lavoro in auto o in bicicletta? Le domande sono infinite. E’ il mestiere dello scrittore.

Vuoi che ti faccio sorridere? Damien assomiglia un poco a Luca Argentero, se dovessi farti un esempio di una persona reale.  Sono partita da li. A guardare le foto di Luca, i particolari, e a costruire il mio Damien. 

Il guaio che una volta che il personaggio prende vita è difficilissimo farlo cambiare, in corso d’opera. 

Damien, mentre scrivevo, si è impossessato della mia penna ed è stato lui a scrivere il suo destino. Ha fatto cose e preso decisioni contro la mia volontà, si è comportato in modi in cui io, Alessandra, non sono per niente d’accordo. Ha fatto soffrire e lui stesso ha sofferto molto. 

Mi sono arrabbiata moltissimo con Damien. L’ho amato tanto. L’ho lasciato andare, quando mi ha chiesto di andarsene. 

Ti ho incuriosito un poco? Vuoi che ti racconto ancora di lui?

Intanto, di seguito per te un video in cui ti racconto un po’ di curiosità e retroscena. 

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